1500 Euro Lordi al mese: tanto guadagna mediamente uno Psicologo italiano secondo le rilevazioni Enpap disponibili. È dura la vita, per gli Psicologi: ce lo ripetiamo di continuo.
Ma qualcosa si può fare per migliorare la situazione, e le elezioni all’Enpap sono un crocevia fondamentale per cominciare ad agire in questo senso.
Si, perché l’Enpap gestisce un gruzzolo di una certa consistenza (mezzo miliardo di Euro, circa mille miliardi delle vecchie lire) che, se investito con buon senso e lungimiranza, può tornare molto utile alla professione ed aiutare i singoli colleghi a lavorare meglio e guadagnare di più.
È infatti possibile creare, attraverso una strategia sensata di investimenti, le condizioni per dare sostegno e possibilità ai colleghi. Gli unici vincoli sono la volontà e la competenza di chi gestisce l’Ente!
E questo discorso non è affatto separato dalle questioni pensionistiche: le nostre pensioni rimarranno basse fintanto che guadagneremo poco perché riceveremo la pensione in base a quanto versiamo e versiamo in base a quanto guadagniamo.
Quindi, per avere una pensione migliore dobbiamo guadagnare di più ADESSO!
Vediamo COME SI PUÒ FARE:
qualche esempio, senza dimenticare che un solo Psicologo ha vinto il Premio Nobel: Daniel Kahneman (nella foto) nel 2002 e proprio in Economia, per gli studi sulle decisioni di investimento in ambito economico.
Il programma di AltraPsicologia per l’ENPAP propone di investire, piuttosto che in titoli generici, per esempio, in società proprietarie di cliniche private, poliambulatori ed altre strutture sanitarie. In questo modo, forti della partecipazione azionaria, potremmo premere per innescare un meccanismo di rivalutazione della professione dello Psicologo Clinico, indirizzando le società verso una maggiore valorizzazione e tutela, anche contrattuale, della sua figura. E ciò avrebbe ricadute, poi, in tutto il settore sanitario.
O, ancora, si può investire in un’Assicurazione che poi possa emettere polizze nelle quali sia inserita la copertura per gli interventi psicologici. Ciò aprirebbe spazi di mercato oggi quasi inaccessibili e spingerebbe le altre società assicuratrici a riproporre lo stesso schema nelle loro polizze.
E poi, è possibile la partecipazione in Società di Mediazione Creditizia, società che svolgono, per imprese e professionisti, una funzione di intermediazione e garanzia verso le banche. Queste possono dare possibilità utilissime agli Psicologi e alle entità di Privato Sociale in cui lavorano, così spesso strozzati dal sistema bancario: ampliamento delle possibilità di credito, riduzione del costo del denaro, trasparenza dei contratti e consulenza finanziaria a condizioni decisamente agevolate e migliorative.
Ancora, è possibile influenzare l’immagine sui media della professione di Psicologo attraverso la presa di partecipazioni in un’agenzia di stampa o in editori di giornali locali premendo poi perché venga diffusa un’immagine della Psicologia professionale più aderente alla realtà di quanto oggi non sia.
Naturalmente ognuna di queste possibilità è da realizzarsi nel rispetto del vincolo di redditività che deve garantire il futuro pensionistico della categoria.
Questo non vuol dire che vogliamo portare l’ENPAP ad assumere pacchetti di controllo di quelle società. Il modello che vogliamo adottare è quello, ormai classico ma sconosciuto a chi ha amministrato l’ENPAP finora, dell’“azionariato attivo“ che fin dagli ani ’30 si insegna nelle Business School americane.
L’esempio più recente ed eclatante è quello del cambiamento delle politiche della Glaxo (potentissima multinazionale farmaceutica) e di molte altre aziende farmaceutiche su pressione dei fondi pensionistici inglesi. La storia è questa, raccontata anche dalla trasmissione Report:
Glaxo SmithKline è forse il più grande colosso farmaceutico del mondo: fattura 58.000 miliardi di dollari all’anno ed ha un valore di mercato di 370.000 miliardi.
Agli inizi degli anni 2000 la Glaxo, come la maggior parte delle multinazionali del farmaco, non voleva saperne di ridurre i costi dei farmaci anti-AIDS per i paesi più poveri. I militanti di molte organizzazioni umanitarie erano scesi in piazza per manifestare la propria indignazione ma questo non era bastato a cambiare le politiche dei prezzi della Glaxo nei paesi poveri.
Per convincere la potente multinazionale ci volle l’azione di un fondo di investimento (Friends Ivory & Sime), spinto a sua volta dall’intervento dei suoi iscritti e pensionati.
Alcuni di questi, infatti, si erano resi conto che una parte dei loro soldi era investita nella Glaxo e in altre industrie farmaceutiche che rifiutavano di dare una mano ai milioni di ammalati del terzo mondo.
Dice Claudia Cotton, una delle pensionate del fondo intervistata dalla RAI: <Chiamai il gestore dei miei investimenti e gli dissi: “O cambiano politiche o io disinvesto”. Seppi poi che altri pensionati e risparmiatori stavano facendo la stessa cosa in quel momento>.
I soldi di un fondo pensione, così come quelli di una Cassa di Previdenza, sono dei suoi iscritti e pensionati. Così, sulla scorta delle prese di posizione dei suoi risparmiatori e pensionati, Friends Ivory & Sime fece una serie di richieste alla Glaxo, coinvolgendo anche altri fondi pensione.
Sotto la pressione dei suoi azionisti e con il rischio di un disinvestimento massiccio Glaxo mutò immediatamente la propria strategia di prezzi verso i paesi poveri, lanciando addirittura un programma di aiuti.
Il rischio per Glaxo (quello che la convinse a cambiare politica ed anche a rimetterci sui guadagni, nell’immediato) era sia di immagine ma soprattutto di tenuta dei titoli quotati in borsa, che sarebbero crollati a fronte della vendita in massa anche solo delle piccolissime percentuali in possesso del fondo Friends Ivory & Sime, con grave rischio per le tasche degli azionisti principali e per le poltrone dei suoi dirigenti.
Le percentuali di cui si parla sono a volte decisamente basse: può bastare l’1-2%, soprattutto per partecipazioni nelle società più grosse. Già con queste percentuali è possibile pesare, come azionisti: addirittura Tronchetti Provera, quando controllava Telecom, ne deteneva azioni per un valore di solo 153 milioni di euro mentre la società, in borsa, valeva ben 55,5 miliardi di euro.
L’Enpap, non avendo alcuna necessità ad esercitare il controllo diretto di una società, può far pesare i propri investimenti a favore degli Psicologi con costi molto più contenuti, nell’ordine delle decine di milioni. Ma con impegni di questo ordine di grandezza può contribuire a migliorare concretamente le possibilità di lavoro – e quindi di reddito – per gli Psicologi iscritti.
Finora gli amministratori dell’Enpap si sono fatti trattare dai gestori di fondi come vecchine da gabbare e (oltre ad aver perso decine di milioni in borsa solo nell’ultimo anno e ad aver mancato 11 anni su 12 gli obiettivi minimi di rendimento) non hanno mai avuto una strategia di azionariato attivo, negli investimenti. Hanno puntato, esclusivamente, sui “rendimenti” azionari, aleatori per definizione in un mercato globalizzato e sottoposto a costanti tensioni come quello attuale e senza alcun senso per la professione.
AltraPsicologia è un’associazione fuori dai giochi della politica professionale ma impegnata, fin dalla sua nascita, ad ascoltare i bisogni dei colleghi. L’ascolto, la diffusione di informazioni, la partecipazione, il contatto con la base, la promozione di una cultura del servizio sono elementi propri del nostro DNA. Lo Psicologo è per noi al centro del progetto e questo dato dà senso al nostro impegno per l’ENPAP, come dimostra il nostro programma.
Per questo ti invito a sostenere tutti i candidati di AltraPsicologia al Consiglio di Amministrazione (scheda Bianca) e al CIG (schede di colore diverso secondo l’area geografica: Azzurra al Nord, Verde al Centro e Arancio al Sud). Perché sia possibile migliorare le condizioni professionali di oggi per garantire una pensione dignitosa domani.
Felice Damiano Torricelli
Presidente di AltraPsicologia
Candidato al CdA ENPAP
http://www.altrapsicologia.it/elezioni-enpap/cda-felice-damiano-torricelli.asp
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I Candidati di AltraPsicologia sono:
Per il Consiglio di Amministrazione (CdA) (scheda Bianca)
Felice Damiano TORRICELLI
Chiara SANTI
Alessandro SPANO
Per il Consiglio di Indirizzo Generale (CIG)
Per il CIG NORD (scheda Azzurra)
Federico ZANON
Stefania VECCHIA
Nara Rubia MONTEIRO
Per il CIG CENTRO (scheda Verde)
Nicola PICCININI
Luca PISANO
Rosa DEMARINIS
Tatiana CRESPI
Silvana CARLESIMO
Paola LAUSDEI
Per il CIG SUD (scheda Arancio)
Lorita TINELLI
Antonio MINOPOLI
Caterina SERRA
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Le strategia di AltraPsicologia per l’ENPAP sono esplicitate (almeno) nei seguenti luoghi internet:
http://www.altrapsicologia.it/content/templates/articolo.asp?articleid=2154&zoneid=51 Perché votare per AltraPsicologia alle prossime elezioni Enpap del 9-15 marzo 2009
http://www.altrapsicologia.it/content/templates/articolo.asp?articleid=2158&zoneid=51 COME È POSSIBILE CAMBIARE L’ENPAP
http://www.altrapsicologia.it/content/templates/articolo.asp?articleid=2157&zoneid=51 Psicologi: meglio risparmiare oggi o morire di fame domani?
http://www.altrapsicologia.it/content/templates/articolo.asp?articleid=2149&zoneid=51 Abroghiamo l’ENPAP? No, facciamolo funzionare.
http://www.altrapsicologia.it/content/templates/articolo.asp?articleid=2140&zoneid=51 ENPAP, Banche, Fondi: tre domande da fare a chi gestisce i tuoi risparmi, quando le cose vanno male
http://www.altrapsicologia.it/content/templates/articolo.asp?articleid=2151&zoneid=51 Le meraviglie di ENPAPeropoli: la Carta ENPAP
http://www.altrapsicologia.it/content/templates/articolo.asp?articleid=2165&zoneid=51 Una Nuova Cultura del Servizio nell’Enpap;
e soprattutto qui, in forma di Progetto programmatico: http://www.altrapsicologia.it/elezioni-enpap/index.asp.
Inoltre, l’intero sito www.elezionienap.it contiene servizi (stima dell’importo della pensione, wiki sull’Enpap, come funziona l’Enpap, informazioni sulle procedure di voto). |