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Dichiarazione di voto di AltraPsicologia sul Bilancio Consuntivo ENPAP

Intervento e dichiarazione di voto di AltraPsicologia sul Bilancio Consuntivo ENPAP 2008
CIG del 29 05 2009

Federico Zanon
Stefania Vecchia

Il Bilancio Consuntivo 2008 è la prova che le perdite subite dall’Ente non sono totalmente ascrivibili alla crisi dei mercati finanziari, ma sono per buona parte imputabili ad una politica finanziaria che ci appare azzardata, senza criterio ed inadeguata agli scopi di questo Ente.

Approvare questo bilancio, per noi di AltraPsicologia, significa avvallare il modus operandi finanziario adottato dalla passata consiliatura, che, alla luce dei risultati conseguiti, non può essere assolutamente condivisibile.

Poichè però, dal punto di vista prettamente formale, il bilancio risulta corretto, ci limitiamo ad astenerci dalla votazione per la sua approvazione.

Intervento e dichiarazione di voto alla proposta del CDA per il CIG del 29 05 2009
(Punto 4 dell’OdG)

Federico Zanon
Stefania Vecchia

Il CDA propone al CIG di elevare il limite percentuale di investimenti immobiliari dal 5% al 10%-15% del Patrimonio Complessivo.
Parrebbe sottesa a tale proposta l’intenzione di far seguire all’innalzamento del limite di norma, anche un’azione di investimento che aumenti la percentuale degli investimenti immobiliari. Ci sembra quindi necessario, come Altrapsicologia, porre già in fase preliminare particolare attenzione a quanto sarà deciso e sostenere una politica finanziaria pensata e ponderata.

L’attuale CDA pone a premessa della proposta le seguenti 4 considerazioni:
1) Il precedente CDA aveva valutato positivamente l’opportunità di rivedere questo limite, per approfittare di un mercato immobiliare in flessione; Obiettiamo che le valutazioni del precedente CDA non ci paiono un valido fondamento per decidere le politiche finanziarie attuali dell’Ente, e che porle a premessa delle decisioni di oggi è un errore logico e un azzardo gestionale, dati i risultati. Inoltre, l’attuale flessione del mercato immobiliare non ci pare argomentazione valida perché vi si orientino gli investimenti dell’Ente: infatti, tale indicatore ci dice soltanto che oggi questi investimenti costano poco, ma nulla ci dice del loro grado di rendimento e rischio, e se rendimenti e rischi siano stati valutati e siano compatibili con le esigenze dell’Ente.
2) La relazione del Direttore, secondo cui l’attuale sede dell’Ente sarebbe ormai inadeguata. Si precisa peraltro, in un punto seguente, che il valore degli immobili direttamente utilizzati dall’Ente NON dovrà rientrare nel computo relativo alle percentuali di investimento immobiliare sul patrimonio complessivo. Obiettiamo, a questa premessa, che le esigenze logistiche degli uffici amministrativi dell’Ente non ci paiono avere attinenza con la politica degli investimenti, a cui la proposta del CDA fa riferimento, che è altro capitolo decisionale.
3) Che è necessario ottimizzare “Efficienza” e “Stabilità” degli investimenti dell’Ente. Questa considerazione è posta come premessa, quando dovrebbe essere la conclusione di un ragionamento di valutazione comparativa fra le diverse possibilità di investimento, da cui risulti che gli investimenti immobiliari garantiscono efficienza e stabilità, spiegando quanto e perché. I criteri di Efficienza e Stabilità ci paiono comunque l’unico argomento rilevante per valutare l’adeguatezza delle azioni finanziarie dell’Ente (che ricordiamo essere incardinata su due punti: un rendimento sufficiente a conservare il patrimonio e rivalutarlo ai livelli di legge, e la riduzione al minimo del livello di rischio). Tuttavia in questa proposta l’argomento non ci risulta chiaramente sviluppato. Non ci appare chiaro, in particolare: a) i criteri di investimento finanziario in cui questo singolo provvedimento si inscrive; b) le considerazioni tecnico-finanziarie (previsioni, consulenze, studi) su cui si basa la conclusione che in questo momento sarebbe opportuno investire in immobili una percentuale del 10% o 15% del patrimonio complessivo, invece che in automobili, obbligazioni o ciucci di liquirizia.
4) Il 5% è limite eccessivamente ristretto per cogliere le opportunità che il mercato immobiliare offre. Anche questa premessa, se non sostenuta da argomentazioni di natura tecnico-finanziaria inscritte in criteri più generali di politica finanziaria, non è verificabile: non abbiamo cioè gli elementi per valutare se il 5% sia tanto, poco o pochissimo perché il CDA non ci espone il ragionamento tecnico-finanziario in base al quale ha posto a premessa questa considerazione.

Dobbiamo infine considerare, a proposito dell’investimento in immobili (piuttosto che in automobili, obbligazioni o ciucci di liquirizia) che non ci pare funzionale decidere a priori quale oggetto acquistare, e chiedere a questo Consiglio il permesso di farlo; gli immobili, come qualunque prodotto, hanno infatti rendimenti e rischi molto variabili, che occorre valutare volta per volta.
Ci parrebbe invece più funzionale, dato che siamo all’inizio di un mandato di 4 anni, che il CDA sottoponesse a questo consiglio il suo proprio progetto tecnico di politica finanziaria, in cui siano esplicitati numericamente gli obiettivi (in termini di rischio, rendimento, ricostruzione del patrimonio perduto) che ci si pone.
Solo quando avremo chiari tali obiettivi, potremo decidere se approvarli come criteri-guida su cui dettagliare ipotesi specifiche di investimento e, se necessario, di variazione del dettato di norma.

Per queste ragioni, oggi non ci sentiamo nelle condizioni di approvare la proposta, che NON APPROVIAMO, riservandoci di rivalutarne altre se meglio circostanziate.

Aggiungiamo poi una considerazione di metodo e di stile: Il CDA ci sottopone una proposta di variazione di Regolamento, senza tuttavia allegare i documenti citati; per un principio generale collaborazione e per evitare che ciascun consigliere debba singolarmente richiedere materiale all’amministrazione, sarebbe opportuno che per le prossime occasioni in cui il CDA avrà bisogno del nostro parere, si preoccupi di fornire in allegato alle proposte anche i relativi documenti completi, e non gli stralci.

Categoria: ENPAP

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