.:.

ENPAP 2010. Le note di Altrapsicologia al Bilancio

L’appuntamento con il bilancio consuntivo arriva inesorabile anche quest’anno, e diverse cose destano perplessità. Complessivamente, rigurdano una parte consistente del patrimonio dell’ENPAP. Dall’immobile da 44 milioni di euro ai 197 milioni di BTP messi in liquidazione, all’aumento del 200% delle spese per le riunioni del CDA e del 300% per i cellulari, tutti i passaggi salienti del bilancio ENPAP secondo Altrapsicologia.

Il clima è quello delle grandi occasioni, il Presidentissimo in posizione centrale di fronte alla platea dei consiglieri, pronto a fronteggiare ogni domanda e soddisfare ogni curiosità.

Si inizia con le buone notizie: la riconferma da parte del CDA dell’attuale Direttore Massimo Muzzin. Una scelta che condividiamo e ci rende più sereni, per la stima verso il Direttore e, quasi quasi, anche per le voci di corridoio che nei mesi scorsi sussurravano nomi alternativi assolutamente inquietanti…

Poi si entra nel vivo del bilancio… si comincia con l‘immobile da oltre 44 milioni di euro (iva esclusa) che l’ENPAP sta acquistando. Si chiedono maggiori dettagli su questa operazione, e noi facciamo notare che coinvolge quasi il 10% dell’intero patrimonio gestito, forse un paio di informazioni in più era meglio fornirle prima che lo venissimo a sapere a trattativa praticamente conclusa. Restiamo comunque perplessi sul profilo finanziario di questo acquisto, che sembra andare in direzione opposta ad un principio di diversificazione per cui sarebbe meglio evitare di mettere il 10% di tutto quel che abbiamo su un solo palazzo, ancorché a rendita.

Ma il Presidentissimo ci rassicura: tutto è a completa disposizione del consiglio, ogni atto della trattativa è consultabile nel suo ufficio anche senza formalità. Se tutto è disponibile sarebbe bello poter avere in cartellina almeno qualcosa, ma anche stavolta non troviamo nulla…

Soltanto dopo, mentre il consiglio prosegue la sua corsa, si avvicinerà per spiegarci meglio alcuni risvolti dell’operazione. Qualche confidenza, insomma. Quel che possiamo dire, senza tradire la sua fiducia, è che è stata dura, molto dura. Un vero casino. Lo promette: non lo farà mai più, molto meglio i fondi immobiliari, almeno il lavoraccio di cercar casa lo fanno gli altri e ti consegnano il pacchetto finanziario chiavi in mano!

Poi, le note sulle spese. Balzano all’occhio quelle per i cellulari passate da 15000 a 46000 euro. Il presidente non c’è, e al Direttore tocca ancora una volta l’ingrato compito di spiegarci che le spese sono per i cellulari degli organi consiliari, che prima non c’erano.

Si, in effetti ce lo hanno dato, il telefono di servizio per il consigliere moderno. Solo che il nostro ha le chiamate bloccate, possiamo telefonare solo ai numeri degli altri consiglieri e queste chiamate dovrebbero essere gratuite. Comunque sia, noi non abbiamo mai attivato la SIM, mentre evidentemente altri consiglieri l’hanno attivata.

Anche le spese per i gettoni di presenza alle riunioni suscitano perplessità: quelle per il CDA sono cresciute del 200%. Triplicate. Mentre quelle del CIG sono cresciute solo dell’8% circa, proporzionalmente all’aumento del numero di consiglieri.

Beh… c’è poco da dire: i nostri consiglieri di amministrazione si danno da fare per noi, che c’è di male? A dire il vero, l’interpretazione politica che si può fare di questi dati è più o meno questa: il CDA, che corrisponde grosso modo al potere esecutivo per lo Stato, si incontra tre volte di più rispetto all’anno precedente, mentre il CIG, che corrisponde più o meno al parlamento (con funzioni più limitate e generali), si vede con frequenza ridotta (4-5 volte l’hanno), spesso in piccoli gruppi di lavoro che hanno solo funzione di proposta, ma non di deliberazione degli indirizzi generali di politica finanziaria.

Qualcuno ha parlato di delegittimazione del CIG, organo rappresentativo degli iscritti, in favore di un decisionismo che non passa attraverso il voto.

Poi si passa alla sostanza del patrimonio finanziario. Saltano subito all’occhio le dismissioni di BTP (Buoni del Tesoro Pluriennali, che sono titoli emessi dallo stato italiano con un rendimento ed una scadenza predeterminati con restituzione dell’intero capitale). I BTP sono i prodotti finanziari che più sia adattano al profilo di investimento tracciato in quella famosa delibera, sempre citata, che recita più o meno così (a memoria): Il CDA orienterà le sue scelte finanziarie verso prodotti che garantiscano sempre il capitale, senza puntare necessariamente al massimo rendimento.

Interveniamo facendo notare che sono prodotti adatti alle strategie scelte dall’attuale CDA, e che nel Bilancio Consuntivo 2008 si leggeva l’esplicita intenzione di tenerli fino a naturale scadenza:

“il processo valutativo per quanto riguarda i titoli di stato italiani non ha presentato particolari problemi, trattandosi di titoli che il CDA ha deliberato di tenere fino alla loro naturale scadenza e per i quali il confronto con il valore corrente a fine anno evidenziava, in due casi, un minor valore assolutamente trascurabile, e negli altri due plusvalenze imlicite anche molto rilevanti”

Bene, indovinate un pò? Ora si vende! La parte più grande di BTP, a rendimento del 4,25% e scadenza 15/10/2012 è in fase di alienazione per un valore di 197 milioni di euro, cioè il 35,6% del patrimonio totale. Fra l’altro, questi BTP hanno un rendimento di quasi un punto percentuale più alto del target di rendimento complessivo raggiunto nel 2010 (3,3%).

Chiediamo conto di questa scelta, che ci pare contraddittoria. Ma il Presidentissimo ha già abbandonato la postazione da combattimento al centro del tavolo ovale, lasciando il Direttore a presidiare… ambasciator non porta pena, e l’unica risposta che è possibile ricevere è che la smobilitazione è operazione che attualmente conviene per la plusvalenza che ne deriva, che sono prodotti che al momento dell’acquisto avevano un rendimento alto a confronto con altri prodotti,  mentre oggi ce ne sono di altrettanto validi… insomma, è il Direttore a doverci spiegare dove andranno a finire questi 197 milioni di euro in BTP, una volta trasformati in liquidità.

Forse nella Banca della Marca? Già, perchè l’altra novità del consuntivo 2010 è che la Banca di Sondrio (la banca cassiera dell’ENPAP e di molti Ordini e casse, che tradizionalmente si occupa di istituzioni) ha dei nuovi compagni di deposito che conservano un bel pò di liquidità: uno di Treviso (Banca della Marca), che conserva 45,5 milioni di euro, e uno di La Spezia (CARISPE) che conserva 28,8 milioni di euro.

Chiediamo spiegazioni: abbiamo visto che queste due banche offrono un interesse attivo leggermente più alto della Banca di Sondrio, ma moltissime banche potrebbero farlo se gli portassimo qualcosa come 45,5 milioni di euro… invece la risposta è proprio questa, laconica: ci danno più interessi.

Infine arriviamo al punto dolente dei gestori. C’è sempre stata ambivalenza, su questo punto, e il Presidentissimo non si smentisce: di fronte alle domande preoccupate dei consiglieri CIG, che fanno notare che su quattro nuovi mandati di gestione decisi, i due già attivati hanno dato performance non proprio soddisfacenti, riflette sul fatto che così è dimostrato che la formula della gestione non è redditizia. Ci sorge un dubbio: c’era proprio bisogno di fare una prova in vivo?

Per la cronaca, i due gestori sono AZIMUT, conosciuta realtà operante nel settore finanziario che ha saputo realizzare una perdita dello 0,768% su 20 milioni di euro affidati ad Agosto (di fatto, un orizzonte temporale troppo breve per valorizzare un patrimonio), e BANKNORD, molto meno conosciuto operatore finanziario che ha avuto i suoi 20 milioni a inizio dicembre realizzando un dignitoso 0,04% (sempre un periodo troppo breve, ma annualizzato sarebbe uno 0,48%, appena meglio dei Gratta e Vinci).

Ho 37 anni, due figli, sono laureato in Psicologia e in Filosofia e per mestiere faccio lo psicologo. Anche se la psicologia mi piace, non sono mai riuscito a considerarla una metafora completa per i bizzarri fatti della vita. Per questo mi piace interessarmi di tutto quello che mi attrae: filosofia, economia, arte, cucina, letteratura di viaggio. Da circa un anno tengo un blog sulla previdenza: presa dal verso giusto non è affatto noiosa, ma è una buona finestra da cui osservare i fatti del nostro paese. Il mio profilo su Elezioni ENPAP: http://www.elezionienpap.it/federico-zanon/ Blog: www.federicozanon.eu Twitter: @federicozanon

Categoria: ENPAP

TAG: , ,

« »

Commenti

One Response to %2$s

  1. Pingback: Il bavaglio all’informazione | AltraPsicologia

Rispondi a Andrea Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *