Valeria La Via

 

Sono Valeria La Via. Nata nel 1950, libera professionista, psicologa psicoterapeuta di formazione psicoanalitica, specialista in Criminologia clinica. Lavoro come psicoanalista e consulente tecnica in ambito forense; mi occupo di approcci qualitativi alla criminologia.

Da giovane, per finanziarmi la formazione ho lavorato una decina d’anni nell’editoria, come redattrice, traduttrice ed editor in particolare di materie socio e psicologiche.

Successivamente, per sostenermi durante la scuola di specialità, ho accettato l’incarico di dirigere il settore delle ricerche qualitative di un importante Istituto milanese di consulenza e ricerca. Questa è un’ attività che svolgo ancora, principalmente per alcune grandi aziende nazionali.

Dal ’96 al ’99 ho ricoperto la carica di Segretario all’Ordine lombardo, dove speravo, tra l’altro, di amplificare i riconoscimenti ottenuti in ambiti in cui il lavoro dello psicologo è poco noto e mettere a frutto le competenze maturate, in particolare nella comunicazione. Non mi sono ricandidata perché eletta all’Enpap, dove ho lavorato per due consiliature nel Consiglio di indirizzo generale.

Dal 2010 sono Consigliere dell’Ordine Psicologi della Lombardia per Altrapsicologia.

Abituata all’autonomia professionale, non mi ritrovo nelle logiche politiche tradizionali da cui la psicologia è preclusa perché il potere è trattato come un sostantivo anziché come un verbo, come un fine anziché come un mezzo. Ho quindi seguito sin dall’inizio con grande interesse e consonanza la novità del lavoro dei colleghi di Altra Psicologia, la loro capacità di progettare e realizzare avvalendosi delle risorse tratte dal capitale delle competenze professionali, la loro attitudine a comunicare e interagire con continuità ed efficacia e soprattutto il loro non mancare mai all’appuntamento, la costanza del loro desiderio, così rara nella nostra società.

Sono caratteristiche che rilanciano, proponendomela come possibile, la mia speranza in un Ordine che sia concretamente capace di valorizzare la professione sia all’esterno – rappresentandone la dignità, profondità, specificità, le molteplici articolazioni e promuovendone i benefici per l’intera società – sia all’interno, supportando ogni singolo collega e costruendo reti di scambi professionali virtuosi.

Altra Psicologia mi ha fatto insomma intravedere un’opportunità concreta di passare dal dire al fare. Non ho potuto far altro che aderire senza riserve all’invito mosso a me, collega senior, e dunque alla mia generazione, a responsabilizzarmi nel lavoro vitale per il cambiamento innovativo.

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