PETIZIONE: Ordine Psicologi Abruzzo devi prendere posizione!
Cari colleghi, questa è la domanda: se il Vice Presidente di un Ordine Psicologi viene licenziato per assenteismo nel suo ruolo di Dirigente ASL, se viene Indagato per truffa ai danni dello stato e patteggia 3 mesi e 300 euro di multa, secondo voi può continuare a rappresentare la professione? Secondo voi mantiene quei requisiti minimi di decoro professionale ed etica previsti dal nostro Codice Deontologico? E l’Ordine a cui appartiene può rimanere passivo di fronte ad un fatto del genere? Noi pensiamo di no, e voi?
VAI A FONDO PAGINA E FIRMA LA PETIZIONE!
La vicenda del dirigente psicologo licenziato per assenteismo dall’ASL di Pescara si è diffusa rapidamente fra gli psicologi. In una professione duramente colpita dai problemi occupazionali, l’indignazione è palpabile.
Qui di seguito una breve rassegna stampa:
A quanto apprendiamo da alcune fonti attendibili pare che non si tratti di un collega qualsiasi, ma del Vice Presidente dell’Ordine Abruzzo!
In data 8 Settembre 2013 abbiamo formalmente chiesto all’Ordine Abruzzo far luce sulla vicenda e di chiarire la posizione del Vice Presidente.
Ad oggi non si è ancora degnato di rispondere, limitandosi nelle quattro comunicazioni ricevute dagli iscritti abruzzesi in questa settimana a pubblicizzare due convegni e dare due comunicazioni sugli ecm!!
La conferma ce la siamo dovuta cercare da soli, alla faccia della trasparenza e dell’attenzione verso gli iscritti!
Sul sito della ASL Pescara è reperibile pubblicamente l’elenco dei dirigenti.
Cercando correlazione tra le iniziali D.R. pubblicate dagli organi di stampa e i nominativi dei colleghi impiegati nella ASL Pescara troviamo un solo riscontro con tali iniziali.
Questo fatto segna un grave problema interno alle nostre istituzioni. Prima di tutto, perché un rappresentante della categoria, che per primo dovrebbe avere una condotta deontologica e professionale ineccepibile, non solo viene coinvolto in una vicenda di assenteismo, ma non sente nemmeno il bisogno di dimettersi dalla propria carica.
Se poi è vero, come risulta dai giornali, che è stato interdetto dai pubblici uffici, tanto più ci chiediamo come mai l’Ordine (Ente pubblico non economico) non si sia attivato.
Nel caso questa correlazione venisse confermata ci sarebbe un’ulteriore situazione di imbarazzo per l’intera comunità professionale, infatti sarebbe membro in commissione Esame di Stato presso l’Università di Chieti e nella prova orale che a breve sarà sostenuta dagli esaminandi sarà giudice e garante dei principi deontologici!
Pretendiamo chiarezza e rispetto!
Firma la petizione per chiedere all’Ordine Psicologi Abruzzo di assumere una posizione netta in merito alla vicenda, e al collega di rassegnare le dimissioni dal ruolo di consigliere Vice Presidente se i fatti sono realmente riferibili a lui.
Siamo stufi che la nostra professione riceva schiaffi morali dai chi invece dovrebbe rappresentarci e tutelarci all’Ordine!
Pretendiamo Trasparenza, Etica e Rispetto al governo dell’Ordine Psicologi!
FIRMA LA PETIZIONE
Categoria: TUTELA
Mamma che cialtrone! via a calci subito, ma da ogni ruolo, non solo quello ricoperto in precedenza!
Ma in un sistema civile non dovrebbe esserci bisogno di raccogliere firme.
È palese la violazione del codice deontologico e il danno d’immagine che crea a tutti gli iscritti.
Dove sta il dubbio?
Enjoy https://www.facebook.com/domenico.romagnoli.3
Fagli un saluto
…ma sul profilo si dichiara libero professionista. sicuro sia lui?
Questa la sua scuola http://www.ipaae.it/corpo-docente/domenico-romagnoli/
che ne dici!?!?
senza ombra di dubbio.
Mi dispiace vedere questo teatrino, visto che qui a Pescara e Chieti TUTTI sapevano dei comportamenti di D.R.!!! T-U-T-T-I!
Ha anche subìto denunce perché metteva le tirocinanti a lavorare al posto suo e non si presentava! Adesso tutti si nascondono e fanno gli sconvolti!? Che peccato! Siete tutti buffoni! Lo avete votato all’ordine sapendo chi era e cosa faceva. Alcuni sono addirittura iscritti alla SUA scuola di specializzazione! Immaginate un pò, uno che diceva “fare psicologia è il mio secondo lavoro… il primo è fare pianobar!!”.
Anche la vostra delegata di Altra Psicologia qui a Pescara non poteva non sapere. E non può non sapere di qualcun altro che fa altrettanto ribrezzo, ma stranamente non dice nulla finché non scoppia la bomba. Poi la cavalca con sermoni su fb!?
Io disapprovo ciò che ha fatto D.R. e credo vada radiato dall’ordine, cacciato dall’università e da qualsiasi insegnamento in scuole di specializzazione (anche se, essendo amico intimo del presidente dell’ordine…). Ma disapprovo ugualmente tutti quelli che sapevano e non hanno fatto nulla, e solo adesso fanno i paladini della moralità!
Gentile Michael, il gruppo AP Abruzzo è nato pochi mesi fa ed il suo nucleo fondante è composto da giovani colleghi.
Non fanno parte dell’Ordine attuale né hanno fatto parte di consigliature passate, come anche non sono iscritti alla scuola del soggetto in questione.
Non so se lì a Pescara era chiaro a tutti o meno, ma so con certezza che quando il fatto è divenuto cronaca si sono messi sotto per cercare informazioni e pezze d’appoggio anche a fronte di un OP Abruzzo che nicchiava. E ciò lo ritengo apprezzabile!
Se quindi tu hai notizia di ulteriori situazioni incresciose puoi segnalarcele e vedremo di lavorarci come abbiamo fatto con questa.
I colleghi di AP Abruzzo si stanno esponendo con nomi e faccia in questo lavoro di trasparenza e tutela, in un territorio e contesti che credo tu sappia essere clientelare. Si espongono nonostante sappiano che ciò potrebbe avere ripercussioni professionali.
Ciò per me ha un valore inestimabile e segna netta differenza tra chi si lamenta a parole e basta, e chi invece si rimbocca le maniche e comincia a lavorare per il bene di tutti e non solo per il suo.
Buone cose
Nicola Piccinini
Caro Nicola,
Negli anni ho seguito la tua opera tesa alla formazione di un gruppo di psicologi attenti alle tematiche inerenti la professione e sua difesa. Ammetto che alle volte ho storto il muso ma in generale ho apprezzato.
Solo che quando difendi qualcuno o parli di un contesto che non è il tuo, rischi di essere “impreciso e superficiale”.
Io, Marida ed altri viviamo a Pescara.
Quindi viviamo la situazione della professione intorno a noi. Non serve far parte dell’ordine, votare, essere iscritti a scuole, ecc per sapere. Basta vivere la nostra professione, fare un tirocinio, lavorare, conoscere altri psicologi… di Pescara. E, come mi insegnerai, le “baronie” escono fuori a bizzeffe.
Per questo mi dico allibito. Non stiamo parlando della marachella commessa da me, quasi uno sconosciuto, ma di uno della “vecchia guardia”. Di uno che era “la psicologia” a Pescara (e con i suoi amici in Abruzzo).
Se i nostri colleghi che fanno parte di AP Abruzzo non lo conoscevano dovrebbero ritirarsi dal ruolo, perché sono eremiti o isolati socialmente! Non conoscono colleghi, non conoscono chi occupa le cariche pubbliche in Abruzzo (o di fronte al palazzo dove svolgono tirocinio).
Però hai ragione su un punto, loro ci mettono la faccia. Davvero ammirevole.
Mi spiace se il mio tono può sembrare duro o aggressivo, sono solo infervorato dall’argomento.
Saluti.
P.S. lascia che i colleghi “pescaresi” di AP si difendano da soli… altrimenti quasi li umili. Sono grandi ed hanno deciso di intraprendere una strada dura, non hanno bisogno di “papà”!
Ti ringrazio per l’apprezzamento! Comunque ti confido che anch’io, quando nel 2005 ho dato il via ad AP, nonostante fossi da sempre nel Lazio, nonostante avessi già una società che offriva servizi a psicologi… e nonostante mi reputassi una persona tendenzialmente sveglia… ebbene, non ero a conoscenza di un sacco di cose che poi ho scoperto essere ben risapute!
Sono invece contento se prenderai parte al prossimo evento ed avrai modo di conoscerli. Sono certo che questa discussione potrebbe in realtà trasformarsi in occasione di conoscenza e collaborazione
Per il resto… sono già padre di due bimbi e ti assicuro che al momento basta ed avanza
Buone cose
nicola
Ciao Michael,
capisco l’indignazione verso l’operato di questa persona, ma non puoi presupporre che io o altri sapevamo. Io ho saputo della notizia il 4 settembre, quando è uscita sul giornale e subito col gruppo di Altra Psicologia Abruzzo ci siamo mossi.
Non potevo votarlo alle scorse elezioni, non appartengo alla sua scuola, non ho mai avuto a che fare con lui.
Come penso avrai notato da altri articoli che abbiamo pubblicato, ci stiamo muovendo e stiamo informando i colleghi anche su argomenti e situazioni del nostro ordine su cui non c’è stato nessuno scandalo, cercando sempre informazioni attendibili e verificate, studiandocele e impegnandoci volentieri il nostro tempo.
Così come dice Nicola, se hai altre segnalazioni da farci, anche rispetto all’altra persona che citi, puoi contattarci e farcele presente.. ora, “prima che scoppi la bomba” , invece di “rimproverarci” dopo.
Quando vuoi, sia io che gli altri colleghi di AP ABRUZZO, siamo contenti e disponibili ad incontrarti di persona in modo che tu possa segnalarci altre situazioni che minano la dignità e l’etica della nostra professione. Magari al prossimo APeritivo che abbiamo in programma alla fine del mese.
Buon giorno Marida,
Fammi sapere la data ed il luogo del prossimo incontro.
Ciao e grazie.
Caro Michael, mi spiace molto leggere il tuo commento così aspro e duro nei confronti dell’unico gruppo che ha detto e fatto qualcosa per non lasciare che questa orrenda vicenda passasse inosservata: io mi preoccupo più di tutti quelli che restano in silenzio e alimentano il modus operandi di queste persone! Per quanto mi riguarda non ho mai avuto il piacere di conoscere di persona lo psicologo in questione e non me ne faccio una colpa se non sapevo cosa facesse! Probabilmente non sai, o stai facendo finta di non sapere, che non abbiamo bisogno di scandali per far sentire la nostra voce: con Altra Psicologia stiamo cercando di informare e coinvolgere i colleghi su tematiche fondamentali per la nostra professione e quindi ti invito a leggere i nostri articoli. Io non mi sento una paladina della moralità per aver diffuso e sostenuto questa petizione, sto semplicemente cercando di tutelare la mia immagine professionale infangata da un comportamento che non condivido e che non mi rappresenta!
Ti invito a partecipare ai nostri incontri per esprimere le tue perplessità e per aiutarci e tutelare la nostra professione.
L’unica cosa di cui sono sicuro è che verrà coperto dall’ordine e dall’università. É da verificare se Bontempo insegni nella sua scuola di psicoterapia…Del resto non poche persone lo adoravano…mi astengo da considerazioni psicodinamiche che potrebbero urtare la sensibilità di taluni…per qualsiasi cosa potete contattarmi…
Caro Michael critichi chi “non poteva non sapere” e disapprovi “quelli che sapevano e non hanno fatto nulla”, giusto – ovviamente – ma la mia domanda è: tu che sapevi e sai cosa hai fatto per la tua professione, per i tuoi colleghi, per te stesso, per la deontologia, per la moralità….? o pensi di essere a posto solo perchè, forse, non l’hai votato?
io personalmene apprezzo il lavoro di AP, che ringrazio perchè mi tutela, mi informa, si confronta, si dà da fare concretamente mettendoci la faccia e prendendo posizioni.
Un caro saluto ai colleghi di AP e buon lavoro!
Marina
Cara Marina, se mi permetto di parlare e perché forse di cose ne ho fatte. Ben prima che AP ci mettesse la faccia. Ma a me non serve aprire una pagina di FB o urlare allo scandalo.
Non ti preoccupare, il mio interesse per la professione è nato ben prima che AP prendesse piede, e se anche non ne faccio parte, la seguo da sempre. Non con accondiscendenza ma con spirito critico, perché credo che nessuno sia esente da fallibilità e che la “corruzione” si possa annidare ovunque.
Quindi, chiarisco che approvo e ringrazio AP ma mi fa specie pensare che qui in Abruzzo sia formata da persone che ignoravano fatti così NOTI E PALESI. Perché se queste sono le persone che la compongono, potranno fare davvero poca cosa… visto che vivono in un Eremo.
P.S. Capisco che il fervore possa essere scambiato per aggressività, ma vi assicuro che deriva solo dall’interesse nell’argomento.
Saluti.
Questi sono i colleghi che ci rappresentano? Alla faccia…mandiamoli fuori ..se facessi la libera professione allora capiresti cosa significa accontentarsi.. rimanere per periodi a lavorare e nn essere pagati subito, e lavorare gratis eccc fuori i colleghi che nn meritano, che nn possono rappresentare chi ancora crede in questa Professione.
Sinceramente, più che la rimozione dalla carica nell’ordine ci vorrebbe una sanzione disciplinare, possibilmente sospensione o radiazione dall’albo. Oltre che un atto dovuto, sarebbe anche un forte segnale alla popolazione sull’integrità dei colleghi…
per la cronaca, incollo qui sotto la newsletter dell’ordine. e, se qualcuno se lo stesse chiedendo, questo è l’elenco dei docenti della scuola del (presunto) D.R., tra cui, il presidente dell’ordine.
http://www.ipaae.it/corpo-docente/giuseppe-bontempo/
Comunicato 3 ottobre 2013
Nelle scorse settimane l’Ordine è stato oggetto di ripetuti attacchi ed estemporanee petizioni con strumentale propaganda e demagogia, diffusione ed uso distorto anche di false notizie con lo scopo preciso di infangare.
E’ raccapricciante che un iscritto, per fortuna 1 su 2080, abbia avuto l’impudenza e la pretesa di accedere ai dati personali e sensibili di un altro collega, in totale violazione dell’obbligo di riservatezza imposto dalla legge. Sconcertante l’azione seguita con ulteriore richiesta scritta, nonostante la conoscenza del diniego di legge all’accesso e la successiva martellante campagna mediatica e investigativa partita e diffusa sul sito di Altra Psicologia.
Un linciaggio mediatico nei confronti dell’Ordine costruito volutamente per delegittimare.
E’ acclarato che l’Ordine non può dare informazioni su un iscritto se non quelle presenti sull’Albo nazionale, da escludere a priori ogni riferimento a dati sensibili, pertanto l’accusa di insabbiare o mancata chiarezza nei confronti dell’Ordine è inverosimile e irricevibile. L’invocata trasparenza è pura e strumentale demagogia, la legge protegge il diritto alla riservatezza dell’iscritto. Guai se così non fosse.
L’interdizione ai pubblici uffici deve essere pronunciata dal magistrato nel dispositivo di sentenza del procedimento ed è immediatamente esecutiva. Questi ‘neo giacobini’ si sono arrogati nel delirio collettivo di decidere anche quello che il giudice non ha disposto.
All’Ordine non è pervenuta alcuna comunicazione da parte del Tribunale semplicemente perché la pena accessoria dell’interdizione non è stata comminata.
Tutti gli iscritti hanno eguali diritti, si iscrivono e si cancellano dall’Ordine ‘ motu proprio ‘ salvo i casi previsti dalla Legge 56/89.
All’Ordine non è stato trasmesso alcun documento di legge sulla vicenda ma solo due missive personali del vice-presidente che non potevano essere diffuse senza l’autorizzazione dell’interessato.
Il vice presidente con una comunicazione – liberatoria dei propri diritti tutelati dalla legge 196/2003, acquisita agli Atti il 30 settembre, ha autorizzato a rendere note le lettere inviate all’Ordine prima che iniziasse l’indegna campagna mediatica di Altra Psicologia. Oggi possiamo diffonderne il contenuto.
Il 27 luglio 2013, con comunicazione personale, interrompe la sostituzione del Presidente per gli atti ordinari, prassi consolidata nel periodo estivo.
Il 30 agosto 2013 si autosospende dalla carica di vice presidente rimandando la discussione di merito al Consiglio e chiedendo specifico punto all’O.d.g. nella prima seduta utile del Consiglio.
Questi Atti sono regolarmente depositati al protocollo dell’Ordine ed oggi possono essere resi noti per volontà del titolare di tali comunicazioni.
La posizione dell’Ordine non può che essere istituzionale, di fedeltà alla Legge : rispetto dei diritti della persona e dei diritti costituzionali, piena osservanza delle leggi dello Stato e di quella di Ordinamento della Professione, dei regolamenti e delle procedure da esse imposte. Da questo solco di legge non ci siamo mai discostati e su questa via maestra proseguiremo. Tutto il resto è giacobinismo fuori legge.
L’immagine miserevolmente rappresentata in queste settimane e il perverso frugare nella ‘ vita degli altri ‘ adombrano pensieri funesti sull’uso distorto dei dati personali e sensibili degli iscritti all’Ordine che potrebbero essere utilizzati da tali facinorosi in queste strumentali parossistiche campagne di giustizialismo, emergente odio e deliberata ignoranza delle leggi dello Stato.
Il Presidente
Ciao Ale,
mi permetto di darti del tu…
Cosa ne pensi di questo comunicato da parte del nostro Ordine?
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